Previsione facile: domani ne parlera’ Punto Informatico e nei giorni successivi ne parleranno i giornali (UPDATE 04/04: P.I non ne ha parlato, i giornali non li leggo, c’e’ un articolo su corriere.it). Per ora ci sono tanti articoli in inglese, una Top Tag su Technorati e qualche commento intelligente su slashdot.
La protagonista, Kathy Sierra, autrice di diversi libri su Java (che evidentemente sta sul cazzo a piu’ gente di quanto si pensasse), ha ricevuto nelle ultime settimane minacce di morte e vari insulti schifosi nei commenti al proprio blog. In risposta, ha annullato la propria partecipazione a eventi pubblici dove era stata invitata e si e’ chiusa in casa, terrorizzata…a bloggare. E in grassetto ha stilato la lista delle armi (in formato testo o jpg) usate contro di lei (la scena del delitto era ovviamente il form dei commenti del suo blog):
Un cappio. Sesso. Odio. Misoginia. Intenzione di commettere un crimine federale. Anonimato.
Ah, l’anonimato, causa di ogni male!
Il piu’ noto ex-dipendente di Microsoft, Scobleizer, “in solidarieta'”, ha smesso di aggiornare il proprio blog. Altri hanno fatto lo stesso. Da ogni parte fioccano i messaggi di solidarieta’ e le accuse contro l’anonimato.
Io faccio notare che se Kathy Sierra avesse usato uno pseudonimo invece del suo vero nome ora non dovrebbe chiudersi in casa.
Mi fanno ridere questi “famosi blogger” che si spaventano per delle minacce di morte ricevute sul loro blog.
Si fossero dedicati per un mese al newswire di Indymedia Italia!